Parrocchia S.MICHELE ARCANGELO
Piazza Chieppi 1/A, Busto Arsizio
tel. 0331/632146
Cenni storici
Si ritiene anteriore al Mille anche la prima chiesa dedicata all'arcangelo
Michele, anche lui caro ai Longobardi. E' tradizione considerare la torre
campanaria un reimpiego di una parte del castello medievale di Busto. La
prima citazione di San Michele è del 1300 circa. Del 1343 è l'assegnazione al
primo rettore di San Michele, di beni sufficienti a consentirne la sussistenza (nel
1512 sarà istituita una seconda rettorìa). L'edificio trecentesco era ad una sola
navata, con tré absidi semicircolari ad oriente; si aggiunsero poi due cappelle
contrapposte a metà della navata. Nel 1566 un visitatore autorevole chiamò
San Michele "chiesa parrocchiale, coadiutrice dell 'altra chiesa parrocchiale ",
cioè di San Giovanni. A metà Seicento questa chiesa era giudicata pericolante.
La ricostruzione a navata unica, su disegno dell'architetto Richini, iniziò nel 1653
e si protrasse forse fino al 1670. L'aula venne ribaltata, così la facciata finì a
levante. Otto gli altari minori nel Settecento, in seguito ridotti a sei. Il rivestimento
e l'ornamentazione della facciata avvenne in due tempi: nel 1726-30 l'ordine
inferiore e gli angeli del frontone, nel 1794 con l'architetto Bernardino Ferravi
l'ordine superiore. L'esito fu una facciata molto ricca, in contrasto con la
semplicità dei fianchi dell'edificio. L'altare maggiore, in marmi policromi,
sormontato da un tempietto a colonne, animato da bianchi angioletti
volteggianti e da due angeli oranti, fu realizzato nel 1752-53. Il canonico Bellotti,
cui si attribuisce il progetto dell'altare, firmò il disegno del Mortorio, costruito tra
la chiesa e le case parrocchiali, affrescato dallo stesso Belletti. Restauri dell
'interno della chiesa si fecero nel 1834 e nel 1906, anno in cui San Michele ritornò
parrocchia autonoma (sarà poi elevata a prepositurale nel 1933). Del 1924 sono
il rivestimento marmoreo della facciata, il portale di bronzo, la cancellata che
recinge il sagrato. Nel 1937, progettista Giovanni Maggi, la chiesa venne
ampliata con la ricostruzione del presbiterio e dell'abdside, con l'introduzione del
transetto con sovrapposta cupola, con la costruzione della sagrestia e della
penitenzieria. All'intemo le parti nuove furono decorate a fresco negli anni dal
1942 al 1950. Da vedere l'altare del Crocifìsso, restaurato di recente, e alcune
tele cinque-secentesche di buona fattura, sopra gli altari minori.